Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Codice.Idee presentano
L'antropologo francese Marc Augé e l’architetto Stefano Boeri si confrontano sul tema dell’urbanizzazione del mondo, un fenomeno che progressivamente conduce alla nascita di nuove forme di mobilità, attraverso la crescita dei grandi centri urbani e l'apparizione di filamenti urbani che saldano tra di loro le città esistenti lungo le vie di circolazione, i fiumi o le coste marittime. Le città più importanti oggi non possono essere analizzate senza prendere in considerazione le loro infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali. Il legame con l'altrove è parte integrante del nuovo urbanismo. L'urbanizzazione esprime dunque tutte le contraddizioni di un sistema come quello della globalizzazione, il cui ideale di libera circolazione dei beni, delle idee, delle informazioni e degli esseri umani è notoriamente condizionato dalla realtà dei rapporti di forza che dominano il mondo, e si presenta sotto due aspetti contradditori ma indissociabili: da una parte il mondo è una città (la «metacittà virtuale» evocata da Virgilio), in cui lavorano gli stessi architetti, dove si ritrovano le stesse imprese economiche e finanziarie, dove circolano gli stessi prodotti e le stesse merci; d'altra parte, la grande città è un mondo dove si ritrovano tutti i conflitti del pianeta, conseguenze dello scarto crescente tra i più ricchi dei ricchi e i più poveri dei poveri, il terzo e il quarto mondo, le diversità etniche e religiose, etc... Uniformità da una parte, diversità dall'altra. Il mondo-città e la città-mondo appaiono intrecciati l'uno all'altra, ma in modo contraddittorio: il mondo-città rappresenta l'ideale e l'ideologia del sistema della globalizzazione, mentre nella città-mondo si esprimono le contraddizioni e le tensioni storiche generate dal sistema.