Il pubblico avrà l’occasione di apprezzare l’arte di Falchi attraverso due percorsi: da un lato il Festival ospiterà una selezione di tavole realizzate dall’autore per il museo di Entomologia. I disegni, vere e proprie opere d’arte, dimostrano quanto l’illustrazione entomologica possa raggiungere livelli di perfezione ed esattezza incredibili.
Nei suoi “20 ritratti disumani” invece l’autore tenta di nobilitare gli insetti e ridimensionare l’essere umano, o meglio di equipararli: una testa di insetto non è meno bella di quella di un umano. Gli insetti in generale sono oggetto di fastidio e ribrezzo, avversari che l'umanità ha dovuto combattere per potersi sviluppare... con le conseguenze catastrofiche che abbiamo tutti davanti a noi.
Le sue opere riuniscono dunque due realtà assolutamente incompatibili e rappresentano l’angosciosa impossibilità dell’autore di assentire alla totalità della natura umana.
Falchi è l’uomo-animale che diffida di ogni sovrastruttura e spera di trovare nel pubblico qualcuno che condivida questa problematica condizione.