Antoine Tamestit viola
Jörg Widmann clarinetto
Francesco Piemontesi pianoforte
Bruch Quattro pezzi
Kurtág Hommage à R. Sch.
Schumann Maercheenerzaehlungen
Widmann Fantasia per clarinetto solo
Mozart Fantasia K 397
Kurtág 3 pezzi da "Signs, Games, Messages"
Mozart Trio "dei birilli" K 498
Tre giovani campioni della musica d'oggi, impegnati in un repertorio che spazia dall'antico al contemporaneo: sono il violista parigino Antoine Tamestit, il clarinettista e compositore nato nel 1973 a Monaco di Baviera Jörg Widmann (di cui il pubblico di Santa Cecilia ha applaudito prima dello scorso Natale Teufel Amor diretto da Sir Antonio Pappano), e Francesco Piemontesi, pianista svizzero nato a Locarno nel 1983, allievo di Alexis Weissenberg, Alfred Brendel e Mitsuko Uchida. L'idea di mettere insieme una viola, un clarinetto e un pianoforte venne per la prima volta a Mozart, con il Trio K 498 detto Kegelstatt, o "dei Birilli", perché sullo spartito lo stesso Amadeus annotò: "composto mentre si giocava a birilli". Nel 1853, prima di sprofondare definitivamente nel baratro della pazzia, Schumann creò per la stessa combinazione di strumenti le sue Märchenerzählungen, o "Fiabe", che un secolo più tardi hanno ispirato all'ungherese György Kurtag, nato nel 1926, un Hommage à R. Sch., ritratto del grande compositore tedesco che allude fortemente alla confusione mentale dei suoi ultimi anni di vita. Salti avanti e indietro nel tempo (la contemporaneità è rappresentata anche da un brano per clarinetto solo dello stesso Widmann) per una serata di echi e rimandi all'insegna di un'insolita e seducente formazione strumentale.