Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo
Produzione e organizzazione Roma Film Festival
Perché Flaiano? Questa è la domanda che spesso abbiamo sentito. Ci sono mille motivi per rimettere in scena la sua parola da giocoliere ironico e la sua lieve sapienza come uno stemma senza casata nella letteratura italiana. Giorgio Manganelli con il suo lessico incantato e sintetico nella prefazione a una raccolta di testi di Flaiano, “Frasario essenziale per passare inosservati in società”, scrive: “Credo che occorra un certo malessere per discorrere in modo non affatto improprio di Ennio Flaiano. Un malessere intricato, non riluttante ad un raro riso, ma soprattutto consapevole di sé, della sconfitta di cui si nutre...”. Ora, quel “malessere” è il prodotto di una crisi dispotica e crudele e non una convenzionale qualunqueria: si tratta di un deficit morale e poetico, un deficit civile ed espressivo. Un deficit di rappresentazione. Non è una crisi individuale o del soggetto quanto un “esaurimento” collettivo che governa il nostro quotidiano in preda all’anestesia. Flaiano, quell’esaurimento, l’ha raccontato per primo. Credete sia un motivo sufficiente per rimetterlo in scena?