Dave Burrell è un artista di caratura eccezionale sulla scena musicale contemporanea internazionale: il suo stile originale e il suo approccio audace alla composizione, profondamente radicato nella tradizione afroamericana ma che impiega le più ampie ispirazioni musicali e culturali, forniscono una lettura unica della musica e della storia americana.
“Harlem Rhapsody rappresenta la sintesi della mia musica ed allo stesso momento uno sguardo al futuro” dichiara Burrell “non c’è uno stile fisso, ma un continuo interscambio e scambio di informazioni, invenzione e passione, tra passato e presente, presente e futuro: un dialogo di incessante esplorazione ed eccitazione, dall’interno all’esterno, dal ragtime al no-time”.
L’artista confida poi l’intensità del proprio rapporto con il Belpaese: “L’Italia è la mia seconda casa e con la città di Roma ho un legame particolare. Sono orgoglioso e felice che questo album sia stato prodotto proprio qui e che venga presentato in questo momento storico. Il pubblico italiano capisce in profondità ed apprezza la mia musica e di questo ne vado fiero”.
Burrell è un poeta musicale che celebra la cultura afroamericana e la storia inquieta e multiforme della sua integrazione. Cresciuto alle Hawaii, Burrell ha iniziato la sua carriera al Berklee College of Music di Boston. Si trasferisce a New York nel 1965 dove si unisce alla band di Archie Shepp fino al decennio successivo; con Shepp, si esibisce al Pan African Cultural Festival ad Algeri nel 1969, alla prigione di Attica l’anno dopo la rivolta del 1971, e in tutta l’America e in Europa. La costante curiosità di Burrell per tutti gli stili musicali lo ha visto ascoltare e imparare dalla musica dei gruppi Tuareg con cui ha suonato ad Algeri, dalle cerimonie vodou che ha ascoltato ad Haiti e dai suoi studenti al Community Thing di Harlem.
Le composizioni di Burrell sono dinamiche, con radici blues e gospel e ricordano la tradizione di Jelly Roll Morton, James P. Johnson e Duke Ellington, così come i compositori d’avanguardia Thelonious Monk e John Coltrane.
Con la librettista Monika Larsson, ha scritto la sua opera, che definisce “opera di una vita” Windward Passages (rappresentata in una versione nuova ed originale al Teatro Valli di Reggio Emilia lo scorso Ottobre) e una serie di composizioni riguardanti la guerra civile americana per il Rosenbach Museum and Library of Philadelphia.
Negli States la sua musica è molto apprezzata e, nonostante i suoi 82 anni, Burrell è ancora molto attivo e richiesto soprattutto sulla scena di New York.
L’archivio di musica e scrittura di Burrell inoltre è stato recentemente acquisito dal Center for American Music dell’Università di Pittsburgh, preservando per i posteri l’intera gamma della sua straordinaria carriera.