Sclavis-Rabbia / Damiani Double Trio

Martedì 23 Giugno 2015
h. 21:00
Sclavis-Rabbia / Damiani Double Trio

Una produzione Musica per Roma e Associazione Culturale Teatro dell'Ascolto
In collaborazione con MIBACT (Direzione Generale spettacolo dal Vivo), Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, MIUR-AFAM (Direzione Generale per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), Ministero della Cultura Francese, SIAE, Comune di Trevignano Romano, AJC, FCM, Conservatorio di Santa Cecilia, Puglia Sounds, SACEM, ADAMI, La culture avec copiee privée, CNV, Jazz Migration

LOUIS SCLAVIS / MICHELE RABBIA
Clarinettista virtuoso, compositore raffinato e prolifico, simbolo di un jazz europeo affrancato dai modelli americani, Louis Sclavis ha naturale propensione per le più svariate avventure musicali. Michele Rabbia, prima ancora di essere un percussionista eccezionale e di teatrale gestualità, è un vero poeta e architetto dei suoni, assai richiesto da molti musicisti! L'incontro di questi due complici di lunga data ci offre sempre conversazioni musicali appassionanti e divertenti. Sclavis/Rabbia ovvero come rendere la musica contemporanea finalmente popolare, in grado di rivolgersi al maggior numero possibile di ascoltatori!

PAOLO DAMIANI DOUBLE TRIO
«L'idea di partenza? Giocare col Doppio, due coppie di strumenti - contrabbassi e sassofoni - apparentemente uguali eppure così diversi nella voce e nelle qualità di linguaggio. E ispirandosi a sette architetture inventate da Renzo Piano, teatri e spazi musicali progettati per il suono e per il silenzio, in un viaggio a ritroso che mi ha condotto dai luoghi - in alcuni dei quali ho suonato - ai progetti, fino agli schizzi iniziali. Sono così nate sette composizioni, elaborate con magnifici solisti. Cerchiamo l'insolito, ciò che non è familiare e che ci sorprende. Il Doppio è anche il punto di vista dell'altro che è in noi stessi, o dello straniero che proviene da un altrove. Allora servono depensamenti, aree di incertezza e di dubbio, pause contro la tirannia della tecnica e della produttività ad ogni costo, oltre il pensiero: la creatività è un evento violento».