Rocío Molina

Sabato 19 Settembre 2009
h. 21:00
Rocío Molina

Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Bienal de Flamenco de Sevilla presenta

¡BAILE!

La giovanissima Rocio Molina è l’ultima rivelazione del ballo flamenco femminile. Stasera presenta, al pubblico dell'Auditorium, Almario, lo spettacolo diretto da Miguel Serrano e presentato per la prima volta nel 2007 al Festival di Jerez, in cui emerge tutta la forza, l’intelligenza e la creatività dell’artista. Rocío Molina nasce a Malaga nel 1984. Il suo viaggio nel mondo della danza inizia a soli 3 anni. Si diploma con lode del Real Conservatorio di Danza di Madrid. Nel 2001 entra nella compagnia di María Pagés per la quale monta una coreografia dello spettacolo Las cuatro estaciones. Il tour successivo la porta in Italia, Giappone, Canada e negli Stati Uniti; in tale occasione partecipa al Gala andaluso nel City Center di New York. Nel 2005 debutta il suo primo spettacolo, Entre paredes. Lavora con artisti come Antonio Canales, Carmen Linares, Belén Maya, Rafaela Carrasco, Miguel Poveda, Chano Lobato e Israel Galván. Tra le sue produzioni ricordiamo Turquesa como el limón, Almario, Por el decir de la gente. Oltre a confermarsi tra le maggiori bailaoras contemporanee, Rocío prosegue la propria ricerca personale creando coreografie per le compagnie di María Pagés e José Porcel, il Real Conservato-rio di Danza di Madrid e lo spettacolo Soulería di Pitingo e Juan Carmona. Nel corso della carriera Rocío ha ricevuto numerosi premi tra cui: il premio per la miglior ballerina dell’XI Certamen de Danza di Madrid (2002); il premio della critica “Flamenco de hoy” alla ballerina rivelazione (2006), il premio del pubblico di Canal Sur Radio (2007) al miglior spettacolo per Turquesa como el limón e il premio della critica “Flamenco de hoy” per la miglior ballerina (2007).

ALMARIO [“armadio dell’anima”, una fusione di “alma” = anima e “armario” = armadio]. In ciascuno di noi resta qualcosa di ciò che erano i nostri antenati. D’altro canto la realtà immediata e le pulsioni del momento in cui viviamo invadono il nostro spazio interiore, costringendoci a un continuo confronto tra vecchio e nuovo... Questo spazio privato in cui si producono gli scontri, questo rifugio interiore, questo luogo, questa casa priva di pareti, per noi ha un nome: almario... L’azione si svolge nel camerino di Rocío: un’isola che galleggia tra cielo e mare. Qui tradizione e innovazione si amalgamano con la leggerezza di chi non si sente osservato, senza la responsabilità di fornire risultati. In questo état d’esprit, l’arte e i suoi conflitti non hanno bisogno di celarsi tra orpelli e maschere, e si snoda una realtà ricca e multiforme, al tempo stesso personale e universale. Affacciamoci.
Miguel Serrano