Da quasi quarant’anni sulla scena jazzistica internazionale, negli ultimi anni Roberto Ottaviano è tornato a occupare quel ruolo di primo piano che gli compete. Ne fa fede, oltre alla vittoria a gennaio scorso nell’annuale «critics poll» di Musica Jazz, anche il recentissimo trionfo nel «readers poll» di Jazzit, l’altra rivista dedicata al jazz in Italia: critica e appassionati, tutti d’accordo. Ma quello che più conta è la qualità della sua musica a imporsi, frutto di progetti lucidamente calibrati e di incontri felici con partner musicali importanti, a cominciare dal pianista inglese Alexander Hawkins. “Eternal Love“, mette l’accento sulla musica come medicina dell’anima e come cemento delle identità collettive.