Quest’anno le retrospettive della 14a edizione della Festa del Cinema, a cura di Mario Sesti, sono dedicate a due grandi del cinema mondiale, spaziando dall’Europa all’Asia. Il tedesco Max Ophüls è considerato uno dei più sofisticati e brillanti autori della storia della settima arte, imprescindibile punto di riferimento per molti cineasti, fra cui Stanley Kubrick che prediligeva il maestro per la sua straordinaria tecnica e che dichiarò: “Mi sono molto ispirato al lavoro di Max Ophüls. Ho sempre adorato i suoi stravaganti movimenti di una cinepresa che possedeva il segreto di avanzare senza posa in quelle scenografie da labirinto”. Ma i suoi film incantano, oltre che per l’originalità del talento narrativo e gli elaborati movimenti di macchina, per il suo sguardo su un’umanità fragile, che riesce ad amare proprio per le sue debolezze. La retrospettiva presenta 14 titoli di Ophuls fra cui Lola Montès, I gioielli di Madame de…, La ronde e Il piacere.
L’altra retrospettiva è dedicata al giapponese Kore-eda Hirokazu, regista di culto, autore di un cinema in grado di affrontare in profondità e con originalità temi quali la vita e la morte, le relazioni famigliari, gli affetti e la memoria, vincitore l’anno passato della Palma d’oro a Cannes con Un affare di famiglia. La Festa propone 8 titoli, fra cui Moborosi, Nessuno lo sa, Still Walking, Air Doll.