Musica per Roma presenta
Ludovico Einaudi, con le sue atmosfere rarefatte e gli echi orientali, continua a muoversi in una perenne ricerca tra musica per il cinema, composizioni per pianoforte e interessanti aperture verso le sonorità di altre culture. Non è facile trovargli un posto adatto all’interno dei generi musicali. Il pianista/compositore di Torino ha spiegato: «Quando compongo viaggio su due piani apparentemente antitetici: fondo gli stili più diversi e in un secondo tempo ripasso tutto con orecchio razionale». Questa razionalità è probabilmente un retaggio della sua formazione classica. Una volta diplomato al Conservatorio di Milano, Einaudi si è poi perfezionato sotto la guida di Luciano Berio. Ha raccontato: «Più che studio quello con Berio è stato una sorta di lavoro a bottega. Da subito mi ha coinvolto nei progetti che stava svolgendo, tipo lavori di trascrizione musicale». Negli anni ’80 la musica di Einaudi assume una forma definita e cominciano per lui le prime sperimentazioni con il teatro, il video e la danza. Il suo primo lavoro da solista arriva nel ’96 con “Onde”, un ciclo di ballate per pianoforte ispirato all’omonimo romanzo di Virginia Wolf. Il 2003 è dedicato da Einaudi alle esibizioni dal vivo in Italia come all’estero; escono “Echoes”, la prima raccolta di successi dei suoi primi quattro album e il doppio cd live “La Scala: Concert 03 03 03”. Il musicista ha detto: «Dieci anni fa, dopo aver composto per diverse formazioni musicali, ho cominciato a sentire il desiderio di suonare io stesso le mie musiche dal vivo. Avevo bisogno di trovare un filo di comunicazione diretto con il pubblico, essere al centro della magia e dell’emozione che si possono creare solo durante un’esecuzione dal vivo».