Fondazione Musica per Roma, Comune di Roma, in collaborazione con Codice.Idee presentano
Il logico Kurt Gödel è famoso soprattutto per i due teoremi di incompletezza, con i quali rispose negativamente a una dei celebri ventitré quesiti che il grande matematico David Hilbert aveva posto, nel 1900, alla comunità scientifica internazionale. In particolare, la domanda cui Gödel rispose riguardava la possibilità di provare la coerenza dei sistemi aritmetici. La brillantissima dimostrazione gödeliana dimostrò due cose: che nessun sistema aritmetico è in grado di dimostrare tutte le verità che può esprimere e che, sorprendentemente, tra le verità indimostrabili c’è proprio quella che esprime la coerenza di quel sistema. Secondo Gödel il valore dei suoi teoremi di incompletezza andava ben oltre la matematica strettamente intesa. Oggi, a distanza di quasi un secolo, possiamo affermare che aveva ragione. Molto spesso i suoi teoremi di incompletezza sono chiamati in causa (anche se non sempre a proposito) per provare le più disparate tesi filosofiche, dalla falsità del materialismo alla superiorità della mente umana sui sistemi meccanici. Soprattutto, molti filosofi hanno sostenuto che Gödel ci avrebbe fornito la chiave per risolvere il più misterioso dei problemi filosofici: la questione del libero arbitrio.
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