Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura presenta
Noi scienziati moderni accettiamo l'incertezza intrinseca nella misurazione. Contiamo sul fatto che le particelle elementari, i mattoni che costruiscono l'universo, si comportino secondo le leggi della meccanica quantistica. Le particelle fondamentali obbediscono al principio di indeterminazione di Heisenberg: non è possibile determinarne contemporaneamente con esattezza la posizione e la quantità di moto. Allo stesso modo, quando una particella elementare si sposta dal punto A al punto B, non abbiamo idea di quale percorso abbia preso, anzi secondo noi li esplora tutti. È la teoria della probabilità!
Ma queste particelle sono vere? Gli sperimentalisti potrebbero accogliere volentieri la definizione di realtà scientifica del filosofo Ian Hacking: "Se si possono spruzzare, sono reali". Ma cosa dire delle teorie? Quelle non si possono spruzzare.
D'altra parte la misurazione dell’incertezza occupa una grande parte dell’attuale fisica delle particelle. Quando si parla di conoscenza scientifica, si parla delle misurazioni e delle loro incertezze. Il bosone di Higgs di recente scoperta ha una massa di 125 +/- 0,5 miliardi di elettronvolt. Tuttavia affermiamo anche che la probabilità di NON aver osservato veramente il bosone di Higgs è una su un miliardo.
Insomma lo abbiamo scoperto oppure no? Comprendere queste incertezze è fondamentale per capire come integrare i risultati scientifici nella nostra conoscenza e nelle azioni conseguenti. In campo scientifico la certezza non è mai garantita, solo l’incertezza lo è.