“La ChiaraStella”. I canti di Natale nelle tradizioni popolari

Martedì 05 Gennaio 2016
h. 21:00
“La ChiaraStella”. I canti di Natale nelle tradizioni popolari

Fondazione Musica per Roma presenta

IX Edizione

In esclusiva per Natale all'Auditorium l'Orchestra Popolare Italiana propone la ChiaraStella, un progetto originale di Ambrogio Sparagna, giunto alla sua nona edizione, dedicato ai canti natalizi della tradizione italiana, eseguiti conservando lo spirito originario con cui queste antichi canti furono composti. Anche quest’anno una ventina tra voci e strumentisti provenienti da varie regioni animeranno l'Orchestra e accompagneranno un grande Coro popolare, composto da un centinaio di cantori diretti da Anna Rita Colaianni. Ospiti speciali la Banda Pilusa di Montecassino (una caratteristica orchestra di zampogne e ciaramelle e strumenti a percussioni tipici del repertorio delle bande tradizionali) e, nella serata del 6 gennaio, il Coro degli Alunni dell'Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di Latina. Motivo conduttore di questa nona edizione sono i canti tradizionali che descrivono i personaggi tipici degli antichi presepi. Fra questi spiccano: la figura del Benino, il pastore dormiente narrato nelle sacre scritture. Il Pescatore, che rappresenta simbolicamente il pescatore delle anime. La Zingara, personaggio tradizionalmente in grado di predire il futuro che nei canti del presepe riveste simbolicamente un segno di dolore, poiché porta con sé un cesto di arnesi di ferro, metallo usato per forgiare i chiodi della crocifissione di Gesù Cristo. Un altro personaggio presente nella tradizione di questo tipo di canti è la vergine Stefania. In questo genere di canti un posto speciale spetta ai Venditori del mercato ognuno dei quali è legato a un mese dell'anno. Questa parata di personaggi, proposti nello spettacolo sia in forma narrativa che cantata, si chiude con i canti legati ai Re Magi. Rappresentati in groppa a tre diversi animali, il cavallo, il dromedario e l'elefante che rappresentano rispettivamente l'Europa, l'Africa e l'Asia, il Vangelo non parla del loro numero ma la tradizione ha fissato il loro numero in base ai loro tre doni: oro, incenso e mirra.