Kirill Petrenko, il nuovo direttore dei mitici Berliner Philharmoniker, dirige uno dei massimi capolavori della storia: la Nona Sinfonia di Beethoven. Basterebbe in realtà uno solo degli ingredienti annunciati per rendere questi concerti imperdibili. Kirill Petrenko era già stato ospite dell'Accademia di Santa Cecilia in due occasioni (l'ultima con L'Oro del Reno di Wagner) lasciando un'enorme impressione. La nomina lo ha lanciato nell'empireo dei grandissimi maestri del podio della scena odierna eppure il direttore d'orchestra, d'origine siberiana ma naturalizzato austriaco, continua a mantenere un carattere schivo e riservato perché ha detto che la musica "è la sola dimensione nella quale si sente a casa". Ritrovarlo interprete di uno dei testi fondamentali di tutta la letteratura musicale rappresenta quindi una esperienza di ascolto straordinaria che offrirà nuove riflessioni sull'interpretazione soprattutto in un testo, quello della Nona di Beethoven, notissimo e persino abusato. Ma è proprio nella natura di questo capolavoro - che è rivoluzionario nell'impostazione formale, nell'invenzione timbrica, nella sua concezione complessiva - che un direttore di grande caratura, come Kirill Petrenko, può trovare nuove ed esaltanti prospettive.