Francesco Guccini

Sabato 10 Marzo 2012
h. 18:00
Francesco Guccini

Una produzione Fondazione Musica per Roma

Il passato, la memoria di posti, persone, cose di un altro tempo, sono stati da sempre la linfa del modo di fare canzone e letteratura di Francesco Guccini, un poeta amato e cantato da tre generazioni di italiani. Dai giorni lontani di Pàvana, la piccola patria in cui il Guccini ragazzino visse i primi anni della sua vita, al ricordo del prozio Amerigo che cerca di fuggire la povertà e la fame andando incontro al sogno americano. Le piccole cose che sono state a volte il centro del mondo di un adolescente, poi di un adulto che guarda il mondo e dice la sua, riempiono un lungo amarcord fatto di osterie fuori porta, di sigarette fumate al cinema e, più vicino, delle linguette delle lattine e del telefono col duplex. Ecco il raffinato lessicografo della lingua e del mondo contadino tosco-emiliano applicarsi con ironia e poesia a piccoli oggetti che hanno accompagnato un pezzo della vita di Guccini e di tanti italiani. Nasce cosi una playlist del passato, un dizionario mandato a memoria dall’autore di “Salomone pirata pasticcione” e dell’aiutante Manodifata (un mitico carosello firmato Guccini per una famosa amarena della vecchia tivù in bianco e nero), l’arrabbiato cantore di L’avvellenata, Dio è morto, Per un’amica, l’inventore del montanaro maresciallo forestale, Benedetto Santoro. Chissà se fra i memorabilia di Guccini figurerà pure quel vecchio Lp
del marzo 1967 intitolato Folk beat n.1, con cui tutto cominciò.