Una produzione Fondazione Musica per Roma
Oggi non è ancora passato un secolo da quando l’impero asburgico scomparve. Claudio Magris, poco più che ventenne triestino, dedicò la sua dissertazione di laurea alla ricostruzione di quel mondo e partì per una mappatura di un mondo fatto di libri, incontri e viaggi. Con Danubio, un libro che ha imposto uno stile, che ha indicato una strada alla letteratura italiana, quel viaggio si faceva storico geografico, diventava un’elegia dell’identità plurima di quel mondo, un viaggio in Europa colta un attimo prima che accadesse l’89 e lo sfacelo dell’ex Jugoslavia. Come sazio per il viaggio in un mondo grande e sovrannazionale, Magris si dedicò poi alle piccole patrie concentrate su un ristretto tratto di terra e mare. Microcosmi è stato un altro libro di memorie e territorio, il completamento di una geografia interiore. Come viaggia Magris, con quale aspettative si pone verso lo spazio che lo accoglie è una curiosità certa dei suoi lettori che lo aspetteranno a questo incontro romano. Poi c’è lo scrittore notturno, il drammaturgo che imprigiona i suoi personaggi in spazi spesso angusti, la negazione perfetta delle pianure, del mare e delle montagne del prosatore. Un incontro per svelare un’avventura letteraria, cogliere qualche segreto del lettore di professione.