La nascita è una lotteria: non siamo noi a scegliere il nostro corredo genetico né l’ambiente in cui cresciamo. Eppure questi fattori sono entrambi determinanti per la nostra identità, in quanto sono alla base delle nostre capacità sia fisiche che mentali, come l’empatia, la gioia, l’immaginazione, la concentrazione, la perseveranza e l’autocontrollo. Dalla loro interazione deriva il modo in cui usiamo il cervello per prendere le decisioni. Ma se non siamo noi a creare il nostro cervello, possiamo essere moralmente responsabili delle scelte che ne conseguono? La risposta ovvia ma provocatoria è no. Alla fine, è la fortuna a determinare chi siamo, chi vogliamo essere e quali risorse, interne ed esterne, abbiamo a disposizione per compiere la transizione dall’uno all’altro. Alla luce di ciò il merito, la vergogna, la punizione e la ricompensa cessano di avere senso. Considerati i progressi della scienza, in particolare nella comprensione della psicologia umana e del funzionamento del cervello, è sempre più difficile ignorare questa conclusione. Raoul Martinez ci spiega le tante implicazioni di queste idee e il modo in cui incidono sulle mostre opinioni riguardo alla moralità, all’identità, all’economia, alla natura, alla giustizia e alla politica.