Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Sonia Ganassi mezzosoprano
Elgar In the South
Chausson Poème de l'Amour et de la Mer
Č Sinfonia n. 6 "Patetica"
Fu Goethe a diffondere il mito del Bel Paese nel Nord Europa: il suo Viaggio in Italia scatenò la fantasia e la sensibilità di poeti, artisti, ma anche di semplici ancorché facoltosi borghesi, che nel Grand Tour nelle ospitali località dal nord al sud della nostra Penisola cercavano emozioni estetiche e intellettuali impensabili altrove. Se i tedeschi, filologicamente innamorati dell'antichità, predilessero le zone archeologiche della Sicilia, gli inglesi in piena età preraffaellita scelsero il Rinascimento, e dunque, Firenze, o il mare della Liguria, frequentato da Byron e Shelley, ma anche da Oscar Wilde e Henry James. Questi luoghi "solitari, logorati dal sole, dalla brezza e dalla brina, e molto vicini alla natura" infiammarono nel 1903 l'estro di Edward Elgar che vi compose di getto la sfavillante ouverture da concerto In the South (Alassio), dichiarazione d'amore alla bellezza della Riviera e alle acque blu del Mediterraneo, ma anche al patrimonio musicale dei cantipopolari italiani, cui è dedicata l'ampia sezione centrale del brano, dove la viola, stesso strumento protagonista dell'Aroldo in Italia di Berlioz, ha un lungo cammeo tutto per sé. Altre tinte ha il mare ammantato di wagnerismi del Poème de l'Amour et de la Mort di Ernest Chausson (solista d'eccezione il mezzosoprano Sonia Ganassi), al centro di una serata che Sir Antonio Pappano ha scelto di concludere con la Sinfonia n. 6 di Ciajkovskij, la celeberrima Patetica.
La Patetica
Secondo un'aneddotica velata di eccessivo romanticismo, Ciajkovskij, perfettamente cosciente di un'epidemia di colera, bevve un bicchiere d'acqua non bollita, e contrasse il morbo che in poche settimane lo portò alla morte.
Ma pur se non provato da alcun documento - salvo qualche testimonianza di illustri contemporanei come Rimsky-Korsakov, che non credette alla versione ufficiale messa in giro dalla famiglia - sembra invece che la morte sia sopraggiunta per aver assunto progressivamente un veleno su imposizione di un aristocratico russo, il cui figlio aveva una relazione sentimentale con il compositore, per evitare denunce e scandali. Fatto sta che la Sinfonia Patetica nasce dalle ossessioni delle sue ultime settimane di vita, e vi spira un'aura di tragico Requiem, di disperata e impossibile voglia di amore e di comprensione, spenta da una morte implacabile descritta con crudo realismo nelle battute finali dell'Adagio conclusivo.
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