Una produzione Fondazione Musica per Roma
Un incontro fra due narratori robusti, due che prediligono un intreccio intenso, lontano dalle storie minime, dagli sperimentalismi linguistici, insomma niente “morte del romanzo” dalle parti di Antonio Pennacchi e Sandro Veronesi. Uno arrivato al romanzo dopo i proverbiali 55 rifiuti del suo primo romanzo, Mammut, ora riedito da Mondadori, l’altro - non ancora trentenne - fra gli autori che alla fine degli anni Ottanta esordì con la splendida giornata fra padre e figlio in Per dove parte questo treno allegro. Pennacchi cantore dei veneti che bonificarono le paludi pontine, Veronesi narratore in molti suoi libri dell’Italia tirrenica, quella percorsa da Il sorpasso di Dino Risi. Due autori scelti dal pubblico, dai premi (entrambi premi Strega) e dal cinema. Pennacchi che racconta l’epopea comunitaria di Canale Mussolini e Veronesi che indaga la piccola comunità sconvolta dai fatti di sangue in XY. Insieme dialogano sulle loro tecniche, sulle loro scelte di scrittori e lettori.