Fattore K e Fondazione Musica per Roma presentano
"essere nato per morire mi fa ridere" Alberto Giacometti
La paura vive in noi e diventa il motore nascosto del quotidiano. Le tracce dell’angoscia, dei desideri, del passato non possono essere cancellate né fermate e disegnano la forma organica delle masse in movimento, come un Homme qui marche. In uno spazio dai volumi trasformabili, scultura vivente e luogo di transito per incontri provvisori in una vita provvisoria, otto artisti di circo, uomini e donne, giocano con le proprie paure, i propri slanci e i propri legami: l’incontro è già l’arrivederci. Acrobazia di oggetti, giocoleria dei corpi: i limiti tra l’umano e il mondo materiale si confondono. In “Anatomie Anomalie” vengono abbandonati i tradizionali attrezzi circensi e i numeri sono eseguiti sia attraverso un particolare uso della scenografia, sia con oggetti comuni di uso quotidiano, radicalmente diversi da quelli del circo tradizionale o contemporaneo. Gli artisti che compongono la compagnia sono acrobati, giocolieri ed equilibristi ma anche attori, danzatori e musicisti e “Anatomie Anomalie” è un perfetto mélange di tecniche circensi e composizione coreografica; un incontro, come sempre avviene nelle produzioni di questo gruppo, tra autori dagli universi singolari, provenienti da esperienze diverse. Stavolta è il coreografo svizzero Martin Zimmermann, loro vecchio compagno di avventura nello storico “Cri du Caméléon” di Josef Nadj, a firmare la regia dello spettacolo, avvalendosi della collaborazione del drammaturgo Georg Weinand e del musicista e dj Dimitri de Perrot.