Zygmunt Bauman

Sabato 09 Aprile 2011
h. 18:00
Zygmunt Bauman

Una produzione Fondazione Musica per Roma

Non poteva che essere Zygmunt Bauman, il teorico del mondo, dell’amore e degli affetti liquidi, a fornirci un’acuta riflessione su quello che è uno dei fenomeni di relazione più immateriale e diffuso al mondo. Il Bauman ultraottantenne alle prese con Facebook, ne indaga le peculiarità di quando il giovane Zuckerberg lo crea (ad Harvard) e la nuova natura dei legami che viene a instaurarsi fra i suoi utenti. Scrive il sociologo che “quando Facebook viene creato risponde a due bisogni, prima non soddisfatti, degli studenti: si sentivano soli, ma incapaci di uscire con i mezzi a loro disposizione da questa solitudine; e poi si sentivano anonimi ed egualmente incapaci di uscire da questo anonimato con le loro forze”. Ma se Robin Dunbar stima a 150 il numero di "relazioni significative" che un individuo può coltivare, come considerare quelle centinaia, migliaia che ognuno può attivare con Facebook? Il social network tenta di abbattere tale limite moltiplicando le "amicizie". Ma oltre quel numero si può supporre che si tratti solo di voyeurs che scrutano l'altrui vita quotidiana. Sono solo alcune delle considerazioni di Bauman sul famoso social network ma la sua analisi continua…in sala.