Verdi: Un ballo in maschera

Mercoledì 12 Giugno 2013
h. 19:30
Verdi: Un ballo in maschera

Orchestra, Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Ciro Visco maestro del coro
Liudmyla Monastyrska soprano - Amelia
Francesco Meli tenore - Riccardo
Dmitri Hvorostovsky baritono - Renato
Laura Giordano soprano - Oscar
Dolora Zajick mezzosoprano - Ulrica
Riccardo Zanellato basso - Samuel
Carlo Cigni basso - Tom
Massimo Simeoli basso - Silvano
Carlo Napoletani tenore - Giudice
Maurizio Trementini tenore - Servo
Verdi Un ballo in maschera
Tratto da un romanzo di Eugène Scribe, il libretto di Un ballo in maschera strabocca di amori e tradimenti, stregoneria e intrighi, vendetta e perdono: questi gli esplosivi ingredienti drammaturgici a cui Verdi da vita in una partitura ricca di melodie divenute subito popolari. Diversi critici hanno ravvisato, soprattutto nel celebre duetto d'amore, delle affinità con gli estatici abbandoni wagneriani; il musicologo Massimo Mila lo definì "il Tristano e Isotta di Verdi", e non solo per l'amore impossibile che lega Riccardo ad Amelia, moglie del suo migliore amico Renato (che ricorda il triangolo Tristano-Isotta-Re Marke) o per le pozioni magiche e le profezie fatali della veggente Ulrica. Senza dubbio tra le composizioni più mature e felici di Giuseppe Verdi, Un ballo in maschera è l'unica opera verdiana che Antonio Pappano dirigerà in Italia nell'anno del bicentenario insieme all'Orchestra e al Coro dell'Accademia di Santa Cecilia e a un cast vocale costellato di star che annovera il soprano Liudmyla Monastyrska nel ruolo di Amelia, il tenore Francesco Meli nella parte di Riccardo e il soprano Laura Giordano che interpreta Oscar.  
Il Ballo in maschera andò in scena per la prima volta a Roma al Teatro Apollo il 17 febbraio 1859.
Curiosità: il Teatro Apollo, centro vitale della cultura romana fino all'Unità d'Italia, fu distrutto nel 1888 per la costruzione degli argini del Tevere. Il Teatro, infatti, come molte altre costruzioni importanti, si affacciava direttamente sul fiume. Oggi il luogo dove sorgeva è ricordato da una lapide, nei pressi di Castel Sant'Angelo (vedi l'immagine qui).