Una produzione Fondazione Musica per Roma
Trentanove lauree honoris causa (ma il numero potrebbe essere già da aggiornare) fanno del suo destinatario un maestro? Nel caso di Umberto Eco non ci sono dubbi, non solo per l’estrema versatilità dei campi in cui si è esercitata la sua creatività, al punto da farne un moderno uomo rinascimentale, ma anche per l’attenzione da sempre riservata alla trasmissione del sapere, a quell’insegnamento che è stato uno dei momenti portanti della sua esistenza. Come maestro Eco si è adoperato non solo all’università, dove non si contano i suoi allievi brillanti (ma anche quelli all’opposto, che lui spesso ama ricordare con lo stesso piacere dei primi), ma anche come giovane saggio incaricato di organizzare i programmi della Rai degli anni Cinquanta, e ancora come commentatore del quotidiano con le sue “bustine” e con le lezioni in giro per il mondo. Forse ci svelerà chi sono stati i suoi maestri in carne ed ossa, fin dal liceo di Alessandria, passando per Luigi Pareyson all’Università, oppure quelli letterari da Dumas a Joyce. Libri come aspetta ancora una volta l’autore del recente Numero zero per una conversazione su cosa significa incontrare e diventare un maestro.