The Bowler And The Bunnet

Venerdì 13 Ottobre 2006
h. 17:00
The Bowler And The Bunnet

La crisi dei cantieri navali di Fairfield's Shipyard di Clyde in Scozia. I tentativi di fronteggiarla attraverso una diversa organizzazione del lavoro e innovative strutture produttive, in grado di ridare competitività ad una industria di illustre tradizione. Sean Connery - che figura anche tra i produttori insieme alla Scottish Television - ce la racconta, passeggiando tra le mastodontiche lamiere dei cantieri navali e giocando a calcio con gli operai, durante la pausa pranzo. La storia del tentativo della fabbrica scozzese, all'alba del 1968, di costruire un rapporto diverso tra i dirigenti (che portano un cappello chiamato "bowler") e gli operai (che invece indossano il "bunnet").

Citazioni

"Tutto è cominciato molti anni fa, quando ho incontrato un uomo, Sir Ian Stewart, che era un convinto conservatore e un golfista, membro del comitato del campionato. Siamo diventati ottimi amici. Lui mi parlò di un esperimento governativo che consisteva nel costruire delle navi seguendo un'idea innovativa che prevedeva la partecipazione degli operai e del management alla loro produzione. Mi sembrò una cosa fantastica e quindi andai a vedere come lavoravano. Prima andai per un weekend, in inverno, poi decisi che in un mese avrei girato il documentario, l'avrei diretto, mi sarei occupato dei dialoghi e l'avrei anche interpretato; tutto questo per la TV. Lo abbiamo intitolato The Bowler and the Bunnet, e la cosa più strana è che quando interpretai La tenda rossa di Mikhail Kalatazov, prodotto da Franco Cristaldi, Kalatazov mi chiamò per dirmi che ne avevano una copia a Mosca." (Sean Connery)

Note e curiosità

Il film, girato in 16mm, è stato trasmesso unicamente dalla televisione scozzese il 18 luglio 1967 e quest'anno al Festival di Edimburgo. Non è mai uscito in sala e non ha mai varcato i confini nazionali. L'unica regia di Connery è sia una riflessione, tutt'altro che occasionale, sull'impervio destino delle occupazioni tradizionali in un'epoca postindustriale, sia un gioco continuo di zoom, stacchi di montaggio e sguardi in macchina, inventivo e curioso. Direction: Sean Connery
Screenplay: Cliff Hanley
Cinematography: Bill Scott, Mario Ford
Editing: Leonard Trumm
Producer(s): Bryan Izzard
Production: Scottish Television and Sean Connery Production