Fondazione Musica per Roma presenta
Promosso dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali
Filosofi, sociologi, architetti e urbanisti di fama mondiale affrontano il tema dei confini degli agglomerati umani. Le grandi metropoli del mondo sembrano essere diventate dei mondi a se stanti, con propri flussi, propri microclimi, proprie dinamiche, economie, vite visibili e invisibili. Ma mentre le città si espandono a dismisura, e in quelle che erano le campagne si assiste a uno sprawl disordinato, a uno sfruttamento intensivo o all’abbandono, i grandi agglomerati umani producono al loro interno linee di frattura, nuovi ghetti illimitati, nuovi “parchi naturali umani” dorati, nuove forme di vita da identificare e studiare. Nel tempo della globalizzazione, la città ha cambiato volto. E’ possibile imprimere a questi cambiamenti una direzione, o saranno solo le economie delle multinazionali a imprimere il loro marchio sui nostri paesaggi urbani? C’è ancora posto per agglomerati, comunità, economie e forme di vita spontanee? Che forme potrà assumere la città del futuro?