La Takadum Orchestra torna dopo quasi due anni all’Auditorium Parco della Musica per presentare il suo terzo lavoro discografico prodotto dalla Helikonia. La formazione guidata dai percussionisti Simone Pulvano e Gabriele Gagliarini, continua la sua ricerca tra i canti e le melodie del Mediterraneo, questa volta concentrando la propria attenzione sul tema della migrazione. I popoli nel corso dei secoli si sono sempre “spostati”, per motivi politici, economici, religiosi, spesso costretti e spinti dall’idea di un posto migliore in cui vivere. Tra mito, storia e fantasia, i brani raccolti rappresentano diversi aspetti di un’unica idea, quella del viaggio, per fuggire, per raggiungere o semplicemente per sognare. Il massiccio impianto ritmico-percussivo, cifra stilistica dell’orchestra, si presenta al gran completo arricchito dalla presenza del contrabbassista Bruno Zoia. Sul tessuto melodico-armonico disegnato dal trombettista Gianpaolo Casella e dal chitarrista flamenco Alessandro Floridia, spiccano le voci di Lavinia Mancusi e Valeria Villeggia che da anni lavorano sul repertorio popolare delle diverse sponde del Mediterraneo. Il concerto è arricchito dalla presenza di Ziad Trabelsi, voce e ‘oud dell’Orchestra di Piazza Vittorio, di Alessandro D’Alessandro, direttore dell’Orchestra Bottoni, del produttore del disco e percussionista Paolo Modugno, del Maestro di danza orientale Saad Ismail e della danzatrice Sciahina.