Fondazione Musica per Roma presenta
Promosso dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali
Il Novecento è stato il secolo delle guerre mondiali, dei totalitarismi, degli stermini di massa su dimensioni industriali. L’Ottocento romantico aveva scoperto i nazionalismi, riscoperto i miti e i simboli identitari, solitamente in aperta polemica con il Settecento illuminista, universalista, “astratto”. A cominciare da Horkheimer e Adorno, gli orrori del Novecento e del “mondo amministrato” sono stati imputati però più a una “dialettica dell’illuminismo”, che al prevalere di miti irrazionalistici. E oggi è il Papa ad additare l’Illuminismo come radice del nichilismo contemporaneo, del relativismo e delle pretese di autonomia della ragione, privata di ogni punto di riferimento in un’autorità trascendente. Oggi assistiamo, inoltre, a diffuse manifestazioni di un bisogno di identità forti: dal “politically correct” di certa sinistra, alle spinte identitarie della destra, alle guerre etniche e religiose, al bisogno di simboli appartenenze e bandiere in ogni ambito della nostra società locale e globale. E se a poterci salvare fosse solo una identità che affondi le sue radici proprio in una ragione “apolide”, autonoma e illuminista?