Una produzione Fondazione Musica per Roma
“In amore le parole non contano, conta la musica”, canta Roberto Benigni. Ma è davvero sempre possibile distinguere fra l'una e le altre? Le parole sono suoni, la loro radice è nel canto, ci sono nomi che “suonano bene” e nomi che “suonano male” e ci sono lingue che richiedono al parlante di cantare. La musica delle parole è ciò che i dizionari non dicono, ciò che più difficile annotare, registrare, cogliere. Ma altrettanto difficile è cancellarla, tanto che si può pensare che un parlato totalmente privo di intonazioni risulterebbe pressoché incomprensibile. Per inseguire questa musica bisogna perdersi per piste impervie, ascoltare il canto degli uccelli, riconsiderare la parola poetica e letteraria che più radicalmente ha cercato di mettere in primo piano la «muzak» che fa da sottofondo a ogni nostro discorrere. Così Stefano Bartezzaghi ha anticipato il tema della sua conferenza, Come la musica, per questa quinta edizione di Libri come, non ci resta che tendere l’orecchio.