Fondazione Musica per Roma presenta
Un colosso del jazz torna all’Auditorium per esibirsi con una nuova formazione. Sonny Rollins è una delle vere leggende del jazz e la sua influenza è ancora oggi enorme sulle generazioni di giovani sassofonisti e musicisti. Improvvisatore instancabile e senza pari, icona assoluta del sassofono tenore dai tempi del bebop e dell’hard bop, Rollins possiede meglio di chiunque altro l’arte di coinvolgere i musicisti con i quali collabora in indimenticabili e creative session dal vivo. In qualsiasi momento, nelle performance dal vivo, è sempre in grado di lasciar attingere la sua creatività dalla sua inesauribile riserva di melodia per elaborarla in maniera ammaliante e imprevedibile. Il grande sassofonista si è anche ispirato,
nel corso della sua carriera, ai ritmi e alle musiche caraibiche. Sonny Rollins ha attraversato da protagonista la storia del jazz. La sua attività, al fianco di altri giganti come Parker, Monk, Davis e Roach, è stata subito frenetica. Prima con Tenor Madness, poi con Saxophone Colossus, quindi con Freedom Suite (1958), incarnò al meglio i fermenti culturali del popolo afroamericano. Tra le altre, fondamentali, opere: The Bridge (1962), The Cutting Edge (1974), Old Flames (1993). Dopo la perdita, due anni fa, della moglie Lucille che gli aveva fatto da agente per più di trent'anni, Rollins ha fondato una propria casa editrice, la Doxy Records, che, nel gennaio 2007, ha pubblicato il suo primo album di studio da più di cinque anni, Sonny, please. La spinta continua ad elaborare nuova musica traendo ispirazione da quella vecchia fa parte dello spirito jazz, di cui Sonny Rollins è un portavoce folgorante.
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