Silencio

Venerdì 05 Dicembre 2014
h. 21:00
Silencio

Con il patrocinio del Senato della Repubblica
Una produzione di Associazione Stampa Romana, Fondazione Musica per Roma

Lo spettacolo “Silencio” è una nuova produzione Fondazione Musica per Roma e Associazione Stampa Romana in cui Attilio Bolzoni e Diego Osorno prendono sotto esame le due strade parallele, del Messico e della Calabria. Un diario di viaggio esclusivo filmato nei territori dove dominano le nuove rotte della droga, insieme ai musicisti del PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, le testimonianze in scena di Anabel Hernández, Luigi Carletti e il misterioso “Agente Kasper”.

È un viaggio in un luogo del mondo dove la vita di un giornalista vale meno di niente. Nelle strade deserte del Tamaulipas stavo seguendo le tracce di un grande reportero che si chiama Diego Osorno e con lui ho ritrovato anche gli altri, i vivi e i morti. Sono loro i protagonisti di un film-documentario che non poteva avere che questo titolo: «Silencio». Li ammazzano i narcos ma soprattutto li ammazza il potere. Trafficanti che fanno affari con governatori e governatori che si mischiano ad assassini, ufficiali di polizia corrotti, stragi di mafia e stragi di Stato che si confondono nel sangue. Ne hanno uccisi ottanta di giornalisti in Messico negli ultimi quattordici anni. E altri sedici sono scomparsi, i loro corpi non li hanno mai trovati. E non c’è mai un colpevole per un giornalista che muore in Messico. Mai. Dai confini violenti con il Texas alle spiagge bianche della Riviera Maya, dove tutto deve sembrare quieto, tranquillo, divertente. I due volti della mafia, di tutte le mafie. E poi, seguendo l’istinto, con il regista Massimo Cappello siamo precipitati nella parte più «messicana» del nostro Paese, in quella Calabria dove decine di giovanissimi cronisti sono corrispondenti di guerra a casa loro. Abbiamo attraversato campagne e città parlando con questi colleghi che sopravvivono in terra di ‘Ndrangheta. Dopo tanto silenzio diffondono un’informazione scomoda, in cambio ricevono minacce, attentati, pallottole calibro 12. Alla fine del viaggio che è cominciato a Città del Messico ed è continuato in fondo all’Italia, con Massimo abbiamo capito chi sono in realtà Diego Osorno e tutti gli altri. Sono ribelli, sono diventati ribelli per continuare a fare i giornalisti. Attilio Bolzoni

con il sostegno di
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e la collaborazione di
la Repubblica e L'Espresso