Una produzione Fondazione Musica per Roma
Gli sguardi sono armi potentissime e producono urti emotivi anche quando non sono lanciati allo scopo di produrli. A chi non è accaduto di sentirsi improvvisamente umiliato quando la persona con cui sta parlando getta un'occhiata fulminea all'orologio? Chi non si è ritrovato, dentro un ascensore, in compagnia di uno o più sconosciuti, a leggere accanitamente la targhetta Stigler Otis / Capienza Massima 4 Persone / Portata Massima Kg 360 / Categoria A / Vietato l'Uso ai Minori di Anni 12 Non Accompagnati, solo per non subire, o causare, l'urto emotivo generato da uno sguardo? Ciò che cambia, e rende gli sguardi della gente più o meno sostenibili, è la qualità dell'attenzione che riserva loro il destinatario. "Sono ciò che vedo", ha detto Alexandre Hollan: essendo egli un pittore, è naturale che orienti questa identità nella direzione percorsa dai propri sguardi; ma, allo stesso modo, Kate Moss potrebbe pervenire alla propria identità invertendo il senso di marcia, e affermare "sono ciò che gli altri vedono di me". Lo strumento in cui l'essere si afferma rimane lo stesso - lo sguardo.