Riconoscono volti, giocano a scacchi, parlano e traducono centinaia di lingue, guidano aerei e eseguono calcoli complicati, ma non possiedono (ancora) lo stesso tipo di intelligenza tipica del cervello umano. Allo stesso tempo studiare la Natura, capire i segreti che sono alla base delle capacità sensoriali, di movimento, di comportamento e di interazione di animali, batteri o piante, è un’altra ricca fonte di ispirazione per creare nuove tecnologie e nuovi robot, più efficaci da un punto di vista energetico, e adattabili a ogni ambiente. Alcune macchine sanno addirittura imparare, decidere, scegliere e pensare: hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro? E si possono davvero replicare i meccanismi del cervello umano nelle macchine? In definitiva, qual è il presente, e quale il futuro della robotica e l'intelligenza artificiale? Ci parleranno di questo e altro Laura Margheri, una delle 25 “donne geniali della robotica 2018” secondo RoboHub, Giorgio Metta, direttore dell’ iCubFacility all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), e papà del robot umanoide iCub e Tomaso Poggio, fisico, informatico, professore di Neuroscienze e comportamento umano alla cattedra al Mit di Boston.