Fondazione Musica per Roma presenta
Paolo e Francesca salgono sul bancone degli imputati. Il processo alle icone dell'amore travolgente, che spazza via ogni formalismo razionale, inaugura la seconda stagione di Processi alla Storia, a cura di Stefano Dambruoso e Massimo Martinelli, con nuovi duelli dialettici che vedranno l'Avvocato Difensore e il Pubblico Ministero difendere o accusare un sentimento, una virtù, un vizio che caratterizzarono la vita dei protagonisti di ogni singolo appuntamento. A partire dal 29 novembre, professionisti del diritto di fama riconosciuta vestiranno la toga per ottenere la condanna o l'assoluzione degli imputati, personaggi simbolo della storia e della letteratura. Come sempre Il pubblico, ascoltate le argomentazioni all'impronta delle parti, sarà protagonista attivo dell’evento con la delicata decisione di fissare il verdetto di assoluzione o di condanna. Condannati nel II girone dell’Inferno dantesco, tra i lussuriosi che si sono lasciati travolgere dal desiderio carnale e coloro che "la ragion sottomettono al talento", Paolo e Francesca sono lo spunto per parlare della teoria dell’Amor cortese, che esalta il rapporto sentimentale fuori del matrimonio, sostenendo che l’amore vero è libero, disinteressato. Su questo modello sono nate le più celebri storie d'amore del Medioevo: la passione travolgente e mortale di Tristano e Isotta, la devozione assoluta di Lancillotto e Ginevra; due storie che, per alcuni, sono diventati un ideale di comportamento. Il magistrato Pierluigi Vigna sarà il Presidente della Corte, mentre il magistrato Stefano Dambruoso e l’avvocato Erminia Mazzoni vestiranno i panni degli imputati. Il magistrato Fabrizio Gandini e Gaetano Pecorella, parlamentare e avvocato penalista, si impegneranno rispettivamente nei ruoli di Pubblico Ministero e Avvocato difensore.