Una produzione Fondazione Musica per Roma con il contributo della Regione Lazio
Celebri giudici e avvocati in toga. Con i grandi personaggi del passato a fare da sfondo. In scena l’eterno duello dialettico per difendere o accusare un sentimento, una virtù, un vizio che caratterizzarono la vita dei protagonisti più controversi della Storia e della Letteratura. E il pubblico sarà protagonista attivo dell’evento con la delicata decisione di fissare il verdetto di assoluzione o di condanna. A salire sul banco degli imputati sarà Galileo Galilei, che scatenò le ire della Chiesa sostenendo che esistono due linguaggi nettamente distinti: quello ordinario, vago e impreciso, utilizzato dalla Chiesa per parlare ai cristiani, e quello scientifico, rigoroso ed esattissimo, preferito per descrivere la Natura. Sarà lo spunto per dibattere del primato delle teorie scientifiche su quelle religiose. A calarsi nei panni di Galileo sarà Gaetano Pecorella, parlamentare e avvocato, già presidente delle Camere Penali e della Commissione Giustizia della Camera. A difenderlo, Paola Severino, penalista di fama e vicerettore della Luiss di Roma; l’accusa sarà sostenuta invece da Stefano Dambruoso, un pubblico ministero abituato a processi durissimi, come quelli contro i terroristi islamici, sui quali ha maturato un’esperienza vastissima presso le corte di giustizia europee. Sullo scranno più alto, di presidente della Corte, uno dei simboli della magistratura italiana: Giancarlo Caselli, il giudice che sconfisse il terrorismo e poi Cosa Nostra, con lo spettacolare arresto di Totò Riina.