Musica per Roma
Quando, dopo l'uscita degli innovativi In a Silent Way e Bitches Brew (nel 1969), Miles Davis fece capire di aver imboccato con decisione una strada senza ritorno, il mondo del jazz, stupefatto, si divise ancora una volta, anche perché il trombettista stava già producendo da anni il miglior jazz che si poteva immaginare. Ma Miles mise in soffitta la classica pulsazione swing, operando una svolta "elettrica" basata sul suono potente di bassi, chitarre e piani elettrici e su riffs interminabili dal potere ipnotico. Quella che per molti fu una musica da archiviare perché giudicata con fretta e superficialità come ammiccante al gusto corrente, oggi appare al contrario niente affatto facile e assolutamente sui generis, soprattutto perché costruita sulla creatività spesso avanguardistica di prodigiosi solisti fuoriclasse (dei quali Miles non si è mai privato), oltre che in linea con i parametri estetici della Great Black Culture. L'idea a monte di questo progetto, è quella di ricreare l'energia di quella musica con la potenza di una Big Band e di rendere omaggio, ovviamente, al suono di un'irripetibile stagione, gravida di umori utopici e slanci dirompenti, che ha forgiato il gusto e l'estetica di una generazione. E' una gioia immensa poter contare, per questo progetto, sulla partecipazione di un prodigioso e notissimo chitarrista quale Mike Stern che in quegli anni ne fu protagonista (con Miles dall'81all'84), qui affiancato dalla sua attuale, bravissima collaboratrice Kim Thompson alle percussioni. (Maurizio Giammarco)
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