Fondazione Musica per Roma presenta
Creato nel 1978, Café Müller è il lavoro più autobiografico e noto di Pina Bausch. È stato un vero manifesto per generazioni di artisti del teatro e della danza, e non a caso è l'unico in cui la stessa Pina sceglie di danzare in scena. L'azione si svolge in un oscuro caffè della memoria, affollato da sedie vuote e percorso solo da sei personaggi, danzanti al suono delle arie di Henry Purcell. Come lo ha definito la stessa Bausch, questo pezzo breve e fulminante
è un "lamento d'amore": una metafora, traslata nel respiro dei corpi, dell'impossibilità di un contatto autentico con l'altro. Ma è anche la dichiarazione, concentrata e lancinante, di quella particolare tensione di ricerca che a fine anni Settanta produrrà la rivoluzione scenica del Tanztheater.