Una produzione Fondazione Musica per Roma
in collaborazione con Centro per il Libro e la Lettura, Radio3
La parabola della scrittura di Philippe Forest si può sintetizzare nell’incontro tra le teorie narratologiche e il dolore della vita. Cosa accade ad un’intellettuale, ad un raffinato esaminatore delle moderne modalità di scrittura del romanzo contemporaneo quando sua figlia di quattro anni muore di tumore? Lo stesso Forest ha scritto nel suo saggio Il romanzo, l’io che Tutti i bambini tranne uno è un romanzo dell’amore (paterno) la cui eroina è una bambina di quattro anni (colpita da una malattia mortale). Per tutta la notte è un romanzo dell’amore (coniugale) la cui eroina è una giovane donna venticinquenne (che ha appena perso la bambina). Cosa accade all’amore, in tutte le sue forme, dopo l’annichilente esperienza della morte? È questa la domanda a cui cerca di rispondere questo scrittore straordinario, capace di fuggire le pur non poche convenzioni del ricco sottogenere del commiato dai cari. Nel recente ultimo atto della sua autofiction, Un amore nuovo, Forest ha scritto che “non esistono romanzi se non d’amore” e che “l’amore è il romanzo, e lui solo. In un romanzo, tutto ciò che non parla d’amore non è che digressione, tempo perduto”.