A distanza di tre anni dall'uscita di “Spassiunatamente” che aveva visto per la prima volta Peppe Servillo ed i Solis String Quartet affrontare con dovuto rispetto capolavori della canzone classica napoletana, ecco “Presentimento” che può essere considerato a tutti gli effetti la naturale prosecuzione di un progetto che non smette di spaziare all'interno di un immenso panorama musicale senza cercare di circoscriverlo ad un periodo o ad un autore. Da Gil a Viviani, da E.A. Mario a Cioffi/Pisano, da Scalinatella a Mmiez'o grano a M'aggia curà, la lista di autori e canzoni si inseguono e si incastrano con rigore regalando uno spettacolo a 360° che tocca musica, teatro e cuore.
Quella del presentire è spesso la condizione degli artisti, dei narratori, come dei poeti autori di queste canzoni che nei loro versi presentono e annunciano segreti, presenze, tradimenti, ciò che di nuovo potrebbe accadere o si vorrebbe accadesse, e lo fanno con parole che sembrano mai udite come fossero i veggenti, gli indovini della nostra vita sentimentale. La musica aggiunge senso e la parola precisa col riso e col pianto, le orchestrazioni inscenano un improvviso teatrale come se la vicenda nascesse ora col canto e annunciasse il paradiso tra sonno e veglia. Insistiamo nel ricongiungere tessere alla nostra stanza napoletana che a volte gode di una vista bellissima. Peppe Servillo