“Paris qui dort” di René Clair

Venerdì 03 Novembre 2006
h. 21:00
“Paris qui dort” di René Clair

Fondazione Musica per Roma in coproduzione con Rai Trade, in collaborazione con IRCAM Parigi.
Con il sostegno di Réseau Varèse, sovvenzionato dal programma Culture 2000 de l'Unione Europea; Nuovi mecenati, Nouveau Mécènes - Fondation franco-italienne de soutien à la création contemporaine.

Al risveglio il custode della torre Eiffel scopre ai suoi piedi la città “addormentata”. Sconcertato, percorre le vie di una Parigi completamente immobile. Oltre all’uomo, anche alcuni viaggiatori giunti in aereo durante la notte sono sfuggiti al sortilegio che ha paralizzato
l’intera metropoli: uno scienziato pazzo ha inventato una macchina in grado di far sprofondare il mondo in una totale letargia. Il primo film di René Clair (1898-1981) è un racconto poetico, ironico e ricco di spirito. La pellicola contiene già le tematiche predilette del maestro francese: il gusto per il fantastico, l’amore per la libertà e il disprezzo del denaro, l’avversione nei confronti dei potenti, l’affetto per la città natale e le sue coppie di innamorati. Nella sua opera prima il regista dimostra un completo dominio di tutte le risorse e i ‘trucchi’ cinematografici.

«La musica per l’accompagnamento di Paris qui dort è concepita come contrappunto all’opera cinematografica e nasce dalla costante preoccupazione di “servire il film”, qualunque sia il grado di complementarità o di divergenza tra suono e immagine in un determinato passaggio. Il contrappunto a livello temporale si traduce tuttavia in “armonizzazione” su un piano più circoscritto, quello della psicologia dei personaggi. La musica è anche “orchestrazione”, in quanto estensione nel campo timbrico dell’ambiente sonoro specifico di ogni scena... L’ensemble piuttosto insolito (flauto, clarinetto, fisarmonica, violoncello, trombone, percussioni, master keyboard) possiede una ricca gamma timbrica che mi ha consentito di ottenere proprio il colore che cercavo. L’elettronica in tempo reale (analisi/sintesi, generazione di strutture ritmiche “spettrali”, estrazione delle componenti “sporche” dello spettro musicale, varie elaborazioni, ecc.) è utilizzata in modo da arricchire ed esaltare la materia sonora strumentale.» Yan Maresz