Fondazione Musica per Roma presenta
Con il suo nuovo spettacolo Paolo Pietrangeli ripercorre attraverso canzoni vecchie e nuove (alcune mai suonate in pubblico) i motivi profondi del suo fare musica. Intorno a sé: Paolo Ciarchi con il suo armamentario di strumenti percussivi presi alla vita quotidiana (pentole, tubi, bidoni, seghe, campanelli), Felice Zaccheo con le sue chitarre, Alfredo Messina al pianoforte, Rocco Marchi e il suo basso "creativo". Più volte lo spettacolo è interrotto da un funzionario del “Ministero” (Johnny Errera) che vuole prove della “esistenza in vita” di Pietrangeli: niente prove che ne testimonino la sue esistenza nel mondo di oggi? Niente spettacolo. Pietrangeli porta a carico del suo (t)ESSERE le sue canzoni ma non bastano, i suoi ricordi ma non sono sufficienti; chiama sul palco Rita Marcotulli che suonerà da sola e con Pietrangeli per dimostrare che (ancora) esiste ma il funzionario non si lascia convincere, finché... Il finale è a sorpresa, come nei testi teatrali che piacciono a Pietrangeli; una piccola sorpresa, anzi due, che dovrebbero mettere in mezzo gli spettatori, compiacenti e no. Ma chi ci dice che loro esistano?