Composte – in “un unico poderoso respiro” (Paumgartner) – tra giugno e agosto del 1788 le ultime tre grandi Sinfonie di Mozart hanno assunto per noi, nella prospettiva illusoria della posterità, quasi il carattere di un testamento spirituale. Per Wolfgang Amadé, invece, assillato dai problemi economici della vita quotidiana, costituivano anche una nuova fonte di guadagno. In quel momento della sua vita egli riversò tutto il suo sapere musicale e tutta la sua umanità ma, per un caso del destino, non poté sentirle eseguire. Da allora non sono più uscite dal repertorio delle stagioni concertistiche. I tre capolavori mozartiani, la sinfonia in mi bemolle maggiore, quella in sol minore e quella in do maggiore (543, 550 e 551 del catalogo di Ludwig von Köchel) verranno presentate, eccezionalmente in una sola serata, dall’Orchestra Filarmonica di Torino, una delle più interessanti compagini italiane, diretta dal giovane e fantasioso direttore anglo-italiano Damian Iorio. Un appuntamento da non perdere che conclude la programmazione 2005 della stagione concertistica, curata da Giovanna Manci e Giacomo Fasola, che quest’anno ha festeggiato i 30 anni di attiità.
Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K543
Sinfonia n. 40 in sol minore K550
Sinfonia n. 41 in do maggiore K551 “Jupiter”