Una produzione Fondazione Musica per Roma
in collaborazione con Centro per il Libro e la Lettura, Radio3
Dei generi tradizionali, l’horror è tra i pochi ad aver trasmesso il proprio fascino anche agli adolescenti di oggi. Dagli anni ’80’ ha assistito ad un incremento costante della sua produzione letteraria e cinematografica: cosa vuol dire provare paura al cinema, e perché ci piace ? Che rapporti ci sono tra la tensione provocata dalla scrittura e quella indotta da immagini e suoni dei film? Com’è possibile che il digitale, con la sua vocazione al realismo e al documentario, sia diventato in film come Blair Witch Project o Rec o Paranormal Activity, uno degli strumenti più efficaci per farci saltare sulla sedia o farci aggrappare ai braccioli? Uno dei più brillanti e popolari scrittori italiani, Niccolò Ammaniti, capace di iniettare con una travolgente immaginazione tensione e humour nel racconto intransigente e smaliziato dell’Italia contemporanea, proporrà la sua top list di scene che lo hanno terrorizzato al cinema, da Kubrick a Walt Disney, da Rob Zombie a Takeshi Mike, da L’esorcista a Rec. Mario Sesti, ideatore della Festa del Cinema e attualmente curatore della sezione L’Altro Cinema | Extra, che ha conversato sul palco con autori e attori come i fratelli Coen e Cronenberg, Meryl Streep e Al Pacino, e tanti altri, dialogherà con lui per capire perché i film, ma anche i libri, siano imbattibili nel metterci le mani addosso, invisibili - e farci morire di paura. Nel finale, una sorpresa assoluta: un corto horror scritto da Ammaniti e mai mostrato, sino ad ora, sul grande schermo.