Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Michele Campanella, considerato uno dei maggiori virtuosi e interpreti lisztiani, ha affrontato in oltre 35 anni di attività molte tra le principali pagine della letteratura pianistica. Formatosi alla scuola pianistica napoletana di Vincenzo Vitale, Campanella è un artista di temperamento assai versatile. Questa sua caratteristica lo ha portato ad avvicinare autori quali Clementi, Weber, Poulenc, Busoni, Rossini, Brahms e Liszt. Ha vinto numerosi premi fra i quali il Gran Prix du Disque 3 volte e il premio della Critica Discografica Italiana. Ha suonato con le maggiori orchestre e direttori prestigiosi ed è frequentemente invitato dai festival internazionali.
Poulenc
- Aubade. Concerto coreografico per pianoforte e 18 strumenti
- Bal masqué, cantata profana per voce e orchestra
Faure
- Ballade. Per pianoforte e orchestra op. 19
Saint-Saëns
- Concerto n.5 in fa maggiore per pianoforte e orchestra op.103 "L'orientale"
Il programma interamente dedicato alla musica francese a cavallo del XX secolo prevede l’esecuzione di due composizioni di Polenc Aubade, concerto coreografico per pianoforte e 18 strumenti, composta nel 1929 su un soggetto di Cocteau, narra di Diana che tramuta Atteone in cervo, una pagina cameristica neoclassica arricchita da preziose cesellature timbriche; seguirà le Bal Masqué, cantata profana per voce e strumenti (del 1932), che evoca la malavita della “Piccola Parigi” legata ai ricordi d’infanzia del musicista; di Fauré Ballade per pianoforte e orchestra op.19(1877-1881), un’opera cameristica con il pianoforte costantemente in primo piano; e infine il Concerto n.5 in fa maggiore per pianoforte e orchesra op.103 “L’orientale” (1896) di Saint-Saëns, ultimo dei concerti per pianoforte è un lavoro di indole prevalentemente leggera e brillante.