Fondazione Musica per Roma e Roma Jazz Festival presentano
Ottolini e i suoi musicisti seguono una personale bussola, che punta verso il jazz di New Orleans, non nel senso revivalistico ma nel recupero della polifonia, nella libertà nell’uso dei materiali sonori e nel metterne a nudo le radici. Mauro Ottolini è un polistrumentista e la sua musica è polistilistica. L’uso del mutevole trombone con le sue sordine, della saettante slide trumpet, del corposo quanto agile sousaphone lo ispira nel generare brani che esprimono una personalità complessa, frutto di una storia personale che comprende musica classica e operistica, popolare, jazz e afroamericana. Il trombonista e compositore produce una musica che travalica frontiere stilistiche, geografiche e temporali: quella di Sousaphonix è una rotta non lineare che passa per un Duke Ellington poco noto e caraibico, per un Lester Bowie grondante groove e feeling, oppure bandistico e sciamanico, approdando a un omaggio a Steven Bernstein.