Fondazione Musica per Roma presenta
Mario Venuti presenta il nuovo album “L’ultimo romantico”, un piccolo rimedio ai mali quotidiani, una mistura agrodolce di armonie e dissonanze. Canzoni che puntano a non farsi dimenticare, in un’epoca che vorrebbe, a tutti i costi, consegnarci all’oblio. Quando Mario Venuti, con la sua band di allora, i Denovo, mette piede per la prima volta nel mercato discografico è il 1984 e lui è un ragazzino appena ventunenne. Otto anni di onorata carriera per la band catanese che mescola leggerezza e intelligenza, pop britannico e aromi mediterranei, sfornando canzoni quali “Niente insetti su Wilma” o “Se tengo il passo” e cinque album che proclamano i Denovo culto del pop italiano. Si scioglieranno nel 1990, ma il tempo non ne spegnerà mai il culto. Venuti continua a scrivere canzoni. È curioso. Viaggia e arriva sino in Brasile, dove gusta e annusa l’aria e i colori della terra del samba e della bossanova. Dal disco d’esordio “Un po’ di febbre” (1994) a oggi ha compiuto un percorso artistico come autore e interprete apprezzato dalla critica e amato dal pubblico. Ultimamente si esibisce soprattutto in concerti solo chitarra o solo pianoforte. Mario è solo davanti al suo pubblico, tra loro un vasto repertorio, il suo, a cui attingere per raccontarsi e per farsi conoscere in una veste nuova.