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La risonanza magnetica, che comprende la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) e la Risonanza Paramagnetica Elettronica (EPR), è il più potente strumento di esplorazione dei fenomeni vitali naturali. In senso metaforico, la risonanza magnetica permette agli scienziati e ai professionisti di arrampicarsi sui rami dell’albero della conoscenza, dalla fisica alla chimica alla biologia, per raggiungerne la cima: la medicina. Anche la psicologia è, al giorno d’oggi, interessata dal suo raggio d’azione. Nella NMR i reporter, o spie, sono gli spin del nucleo i quali, grazie alle loro proprietà magnetiche, possono essere utilizzati per l’indagine del lavoro interno dei materiali e di tutti i fenomeni esistenti in natura. I reporter misurano i campi magnetici locali all’interno delle molecole, dei materiali e dell’uomo, e questi campi magnetici ci trasmettono una enorme quantità di informazioni. L’NMR è davvero uno degli strumenti più sensazionali che la fisica abbia mai creato. Ma la matematica come c’entra in tutto questo? Riprendendo la metafora dell’albero della conoscenza, la matematica non è certo un ramo minore, anzi, ne costituisce le radici senza le quali quest’albero non sarebbe in grado di prosperare.