Si può dire sia nata per caso. Da circostanze del tutto occasionali e a seguito di una delle più fortunate invenzioni della storia della tecnologia: la radio di Gugliemo Marconi. Oggi la radioastronomia è una scienza di punta, frontiera di una ricerca che ci permette di spingere lo sguardo ai confini dell'universo, di verificare la teoria della Gravitazione di Albert Einstein, di scoprire che esistono nella nostra Galassia dei veri e propri “orologi cosmici”. Il fatto che una scienza come la radioastronomia sia emersa a seguito di una invenzione come quella della radio è un po’ imbarazzante per noi scienziati, che di solito ci facciamo propaganda “al contrario”, ricordando che le invenzioni sono frutto della ricerca scientifica. Ma oggi, il debito dell’astronomia nei confronti delle tecnologie di telecomunicazione è saldato: l'invenzione dei sistemi di comunicazione wireless derivano proprio dalle tecnologie astronomiche e le tecniche di "beam-forming" che costituiscono il cuore di quello che sarà lo Square Kilometre Array - la più grande piattaforma di radioastronomia mai progettata - rappresentano il futuro delle telecomunicazioni. Il mondo di domani parla di astronomia.