Fondazione Musica per Roma presenta
Pasolini che racconta se stesso: l’amore per il popolo, l’odio per la borghesia, il difficile rapporto con la contestazione giovanile, l’abiura di quella trilogia della vita che con film indimenticabili come Il decameron e Il fiore delle mille e una notte, aveva portato allo zenith del suo inconfondibile stile, il grande potere della macchina da presa di scrivere in una poesia incantevole l’amore per i corpi, la gioia del sesso, la speranza che i più umili, ai quattro angoli del pianeta, potessero rendere questo mondo diverso e migliore. Il film sarà costituito da un montaggio di testi del più grande scrittore e regista dell’Italia contemporanea, cui ha collaborato Graziella Chiarcossi, erede del suo patrimonio letterario; dalla voce di uno dei migliori attori italiani viventi, Toni Servillo, che legge poesie, frammenti di saggi, dichiarazioni di Pasolini, fuori campo; da una scelta vasta e differenziata di materiali d’epoca (documentari, filmini familiari, immagini d’ archivio della Cineteca di Bologna, dell’Archivio del Movimento operaio, di Homemovies) che accompagneranno la lingua ricca, duttile, emotiva, lirica, polemica, carica di amore e di sdegno, di un autore che a trent’anni dalla sua scomparsa, nessuno può ancora permettersi di archiviare o dimenticare. Il documentario, che è anche una ideale introduzione all’opera, al pensiero, alle idee e all’arte di Pasolini per chi non lo ha mai conosciuto, alternerà i suoi testi e le immagini di un Paese che ha sempre disperatamente amato o detestato, a frammenti del suo ultimo film, mai realizzato, Porno Theo Kolossal, rievocato attraverso disegni e animazione. Ma sarà la sua stessa voce, proprio quella di Pasolini, a raccontarlo: il film, infatti, utilizzerà una registrazione di Pasolini che detta il soggetto e la narrazione del film, conservata per tutti questi anni da alcuni suoi collaboratori dell’epoca. Una produzione BIM, Indigo Film, Fondazione Musica per Roma.