Fondazione Musica per Roma presenta
Un grande divulgatore di matematica ricreativa, Martin Gardner, ha dichiarato: “Un insegnante di matematica, indipendentemente da quanto ami la sua materia e da quanto vigore metta nel suo desiderio di comunicarla, deve sempre affrontare una difficoltà soverchiante: come tenere svegli gli studenti. Mi è sempre sembrato che il modo migliore per rendere interessante la matematica agli studenti e ai profani sia quello di accostarvisi con uno spirito giocoso. Sta di fatto che il miglior modo di tener sveglio uno studente è presentargli giochi matematici interessanti, enigmi, trucchi, battute, paradossi, modelli, limerick o una qualsiasi delle centinaia di cose che gli insegnanti ottusi tendono a evitare perché paiono loro frivole [...] Nessuno dice che un insegnante non debba fare altro che divertire i propri studenti. Deve esserci un interscambio tra serietà e divertimento: quest’ultimo tiene desto l’interesse, mentre la serietà giustifica il divertimento”.
Nella didattica della matematica, il ricorso a delle proposte ludiche consente di affrontare in maniera piacevole la soluzione di problemi di varia complessità e rappresenta, quindi, uno strumento di motivazione allo studio molto più coinvolgente di quell’arido e intricato guazzabuglio di passaggi algebrici che tradizionalmente deprime e scoraggia la maggioranza degli studenti di ogni ordine e grado. In particolare, può risultare molto efficace l’esecuzione di qualche gioco di prestigio basato su un ragionamento matematico. Se si esegue in classe un gioco di questo tipo, senza spiegarne il trucco, ma invitando gli alunni a scoprirlo, l’innata tendenza umana a svelare l’arcano, dovrebbe spingerli ad applicarsi con molto impegno in tale ricerca. In questa fase, tra l’altro, dovrebbero essere indotti a collegare in maniera più concreta i concetti astratti con l’esperienza pratica, dovendo necessariamente interpretare in chiave matematica ogni singolo passo dell’esibizione alla quale hanno assistito.