La fine del mondo.

Domenica 23 Gennaio 2011
h. 18:00
La fine del mondo.

Fondazione Musica per Roma presenta

Esistono fattori in grado di sterminare in brevissimo tempo la specie umana: una guerra batteriologica; la sostituzione degli esseri umani da parte di computer intelligenti; un disastro
causato dall'ingegneria genetica; il "gray goo" dei nanorobot; un riscaldamento globale fuori controllo; una nuova malattia mortale in un mondo inquinato e affollato. Sebbene il rischio di estinzione sembri a prima vista molto basso, esso potrebbe apparire molto più alto alla luce dell’"argomento del giorno del giudizio" elaborato da Brandon Carter: se gli esseri umani scomparissero rapidamente, considerando che oggi siamo in 6,5 miliardi e che il numero totale di esseri umani vissuti finora si aggira intorno ai 60 miliardi, vorrebbe dire che in media circa uno su dieci esseri umani avrebbe vissuto mentre voi ed io eravamo in vita; se invece l'umanità continuasse a vivere, voi ed io rientreremmo nella classe davvero eccezionale dell'"uno su diecimila" – beh, in realtà dovremmo esitare a classificarci come eccezionali, perché le probabilità di raggiungere quei numeri in futuro sono molto basse. L’argomento suggerisce, in sostanza, che è improbabile che la parte futura della storia umana, calcolata in termini di popolazione, possa superare una certa soglia finita, e che l’estinzione potrebbe quindi essere più vicina di quanto pensiamo. La scomparsa dell'umanità sarebbe un evento tragico, ma non assumerebbe necessariamente la forma di un'improvvisa "fine del mondo". Una probabilità meno catastrofica è che la popolazione raggiunga un picco abbastanza a breve, per poi avviarsi verso un declino dolce e relativamente prolungato.